FOLIO

Massimo Dolcini, pensiero manifesto

Massimo Dolcini, Pensiero Manifesto

Bruno Bandini
Docente di Storia delle Comunicazioni Visive ISIA
brunobandini.isiaurbino.net


In che modo possiamo tracciare una direttrice rispetto alla grafica di pubblica utilità introdotta da Massimo Dolcini, inserita nello scenario politico/sociale di oggi?

Mi sembra che sia cambiato tutto lo scenario. Mi chiedo se la categoria di "utilità pubblica" non necessiti di una revisione, o quanto meno di un aggiornamento radicale. Rispetto agli anni in cui è nata la "politica" e la sua pratica sono diventate una cosa, una questione molto diversa. Intendo dire che lo slancio operativo che ha generato quel tipo di intervento grafico non si da più. Almeno questa è la mia opinione.


Rivendicare uno spazio di ascolto nel tessuto urbano attraverso l’uso del manifesto d’affissione può generare ancora valore o è solo un’azione “amarcord"?

Il manifesto d'affissione non ha perduto il suo valore. Anzi: ci sono valori che occorre rivendicare, sostenere, "manifestare" anche recuperando le potenzialità del manifesto. Spesso, nelle arti visive, lo strumento in apparenza obsoleto svolge un ruolo centrale, dirompente...se impiegato con sapienza e abilità.


Istinto/erudizione. Mi è sempre piaciuto molto questo contrappunto che ha usato per introdurre la figura di Massimo Dolcini, potremmo tradurlo come un invito rivolto a tutti i progettisti per riconsiderare gli strumenti di cui avvalersi nella “lettura” del territorio?

Rigore e passione, regola ed emozione, in Dolcini non andavano disgiunte e sapevano leggere la politica del territorio, la pratica sociale e culturale che su di esso si manifestava. La politica disegna scenari possibili, non si limita a narrare l'esistente come se questo fosse immodificabile. Il problema è che oggi la forbice che si apre tra lettura della realtà e dispiegamento dei desideri che vogliono rendere questa realtà diversa è sempre più stretta, marginale. I problemi ci sono, e sempre più evidenti; quello che manca è l'immaginazione delle soluzioni che non sono equivalenti; che si riducono tutte e slogan. Per intenderci, o si recuperano progetti politici che mi dicano il futuro possibile - e allora la grafica utile ha un senso autentico, originario, fondativo - oppure tutto si riduce al silenzio.

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