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L’importanza di fare le domande giuste
L’importanza di fare le domande giuste
Martina Brunetti
Marketing e Formazione
ingegnère s. m. (f. -a, raro) [der. di ingegno, nel sign. di «congegno»]. – In origine, chi progetta e dirige l’esecuzione di macchine belliche o idrauliche, e la costruzione di opere civili, militari, idrauliche e stradali. Nell’uso odierno, chi, fornito di laurea in ingegneria e di abilitazione all’esercizio di tale professione, progetta, organizza e dirige le costruzioni edilizie, stradali, meccaniche, navali, aeronautiche, industriali, gli impianti per l’estrazione e la trasformazione delle materie prime.
Questo è stato il momento zero delle attività di facilitazione che, grazie alla collaborazione con professori, ricercatori e responsabili dell’orientamento in entrata, hanno permesso lo sviluppo del progetto Engineer? Nice to meet you!
L’obiettivo dei workshop realizzati è stato proprio quello di elaborare una strategia di marketing e comunicazione, basata su contenuti di valore, a supporto delle attività di orientamento in entrata e pensata in modo specifico per la facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche.
L’importanza di fare le domande giuste
Le domande, se fatte bene, sono strumenti potenti perché hanno la capacità di cambiare radicalmente noi stessi e il mondo che ci circonda: possono risolvere problemi complessi, costruire relazioni, creare opportunità di apprendimento e generare azioni significative.
Le domande, soprattutto nei percorsi di co-creazione, devono sempre essere accessibili. Pensiamo ai videogiochi: iniziano con sfide semplici e a mano a mano che aumentano i livelli le sfide diventano più difficili. Inoltre, le domande, per funzionare bene, dovrebbero essere legate tra loro come in una storia, e in questa storia il livello di difficoltà deve essere crescente: partiamo da domande più semplici per raggiungere interrogativi più difficili.
Tipologie di domande
Esistono diverse tipologie di domande adattabili all’intensità dell’attività da eseguire:
- Domande aperte: Per fare un lavoro di co-creazione le domande devono permettere la discussione, altrimenti saremmo di fronte a un’interrogazione. Dobbiamo prevedere domande aperte, che permettano molte risposte, anche diverse tra loro.
- Domande che sono stanze da esplorare: l’ingresso della stanza deve essere facile, così che tutti possano entrare, ma esattamente come in ogni stanza, oltre l’ingresso devono esserci dei limiti, delle pareti. Devono essere pochi e devono essere chiari. Devo focalizzare e direzionare la risposta mettendo confini e paletti nella domanda, in modo che siano chiari sin da subito.
- Domande arricchite del loro contesto: è importante preparare la strada della domanda immergendola nel contesto. Il contesto aiuta le persone a visualizzare un film nella loro testa o l’ambientazione del video gioco, se vogliamo mantenere questa metafora.
Tanto per rimanere in tema di videogiochi, a queste tipologie di domande aggiungono le seguenti:
- Domanda mitragliatrice: invece di porre una domanda diretta a volte può essere utile riproporre la stessa domanda in modi diversi. Questo permette di agganciare le persone su un argomento per loro sensibile, e arrivare all’argomento sensibile significa toccare corde diverse. A volte questa tecnica è utile anche per vedere su quale domanda si agganciano le persone. Funzionano bene nelle situazioni in cui dobbiamo esplorare, dove non abbiamo bisogno di ottenere una risposta corretta o sbagliata, ma semplicemente abbiamo necessità di conoscere il punto di vista di tutti.
- Domanda fucile: è la domanda centrata, specifica, la cui risposta è molto stretta. Con questa tipologia chiedo una cosa molto specifica, perché magari siamo in una fase del workshop in cui non ci interessa esplorare ma focalizzare.
Costruire buone domande è un’arte, ma è comunque qualcosa che si può allenare.
WORKSHOP 1 - Identità dell’ingegnere
Il punto di partenza delle nostre domande, visto che l’ingegnere è il protagonista della campagna di comunicazione, riguardava proprio la definizione di questa figura professionale, intesa dal punto di vista delle competenze ma anche del modo di essere, delle caratteristiche che lo identificano e lo contraddistinguono. Le domande alle quali abbiamo trovato risposta sono le seguenti:
- Ragionare in sottrazione: E se non ci fossero più ingegneri? Cosa mancherebbe nel mondo? Cosa mancherebbe nella società? Come ci accorgeremmo della loro scomparsa? Quale impatto avrebbe nella società e quali mancanze potremmo percepire?
- L’identikit dell’ingegnere: Cosa lo contraddistingue? Quali sono quelle caratteristiche uniche che incarnano lo spirito dell’ingegnere? Andiamo oltre al titolo di studio e cerchiamo di capire i punti di forza, i super poteri. Chiediamoci chi non è? Cosa non è? Qual è l’errore che si fa quando si pensa a un ingegnere? Insomma, qual è l’identikit dell’ingegnere?
WORKSHOP 2 - Impatto sulla società
L’ingegnere ha un forte impatto sulla società, anche se molto spesso non ce ne rendiamo conto. Per questo motivo abbiamo deciso di indagare a fondo questo impatto, guardando come l’ingegnere interviene e interagisce con la realtà focalizzando l’attenzione attraverso alcune lenti. I gruppi si sono concentrati su un aspetto particolare e il fatto che in ogni gruppo fossero presenti ingegneri di diversi dipartimenti ci ha permesso di guardare la realtà da numerosi punti di vista. Le domande:
l’ingegnere è ____________________
che grazie a ______________ (quali punti di forza, super poteri)
genera ______________ (un valore/impatto)
per la società
- Punti di vista: Qual è l’impatto dell’ingegnere sulla nostra società? Dopo aver analizzato l’identikit dell’ingegnere e visualizzato cosa lo caratterizza, possiamo approfondire il suo ruolo nella società, cercando di capire a cosa corrisponde il suo impatto. Per fare questo osserviamo la realtà, e come l’ingegnere si muove all’interno della realtà, attraverso quattro lenti diverse: lente dell’economia, quella socio-culturale, ambientale e quella legata al diritto.
- Elevator pitch: Se dovessi descrivere l’ingegnere utilizzando una frase soltanto, cosa diresti? Dopo aver esplorato il concetto di ingegnere, l’identikit e l’impatto che la sua figura ha sulla società attraverso i quattro filtri, arriva il momento di fare sintesi e per farlo utilizziamo la tecnica dell’elevator pitch e, nello specifico, la seguente formula:
WORKSHOP 3 - Lego serious play
Al termine dei due workshop avevamo raccolto tantissime informazioni e contenuti e per concretizzare e dare forma ai pensieri abbiamo deciso di utilizzare il metodo Lego Serious play, perché di solito fa emergere suggestioni inaspettate. Se fino a questo punto abbiamo ragionato sulla figura dell’ingegnere, ora è arrivato il momento di far emergere i valori aggiunti dei dipartimenti di ingegneria dell’UNIVPM:
- Le differenze tra i quattro dipartimenti: cosa rende unico ogni dipartimento? Cosa lo rende riconoscibile e cosa lo distingue dagli altri dipartimenti della facoltà? Oltre al corso di laurea e agli insegnamenti che lo caratterizzano, cosa rappresenta il dipartimento?
- L’integrazione tra i dipartimenti: cosa rende unica la facoltà di ingegneria di Ancona all’interno dell’intero Ateneo, della Politecnica, quale valore porta all’interno dell’UNIVPM? Qual è il valore e qual è l’identità della facoltà di ingegneria? Cosa caratterizza la facoltà di ingegneria di Ancona e cosa la differenzia dalle altre facoltà italiane?
Il risultato?
Eccolo qui: Engineer? Nice to meet you!
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