TONIDIGRIGIO PROFESSIONISTI IN COMUNICAZIONE
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ECCE HOMO
EXHIBIT DESIGN + BOOK
CIVITA MOSTRE + FONDAZIONE CARIVERONA
ANCONA - 2017
In collaborazione con ch-ro-mo.com
Il nostro compito è stimolare processi culturali. Non siamo qui per organizzare bei concerti e belle mostre, ma per consentire a un Paese che sostiene di voler puntare sulla cultura di farlo davvero, a partire dai processi che i Comuni sono in grado di innescare. All’interno dei processi, poi, ecco i concerti, ecco le mostre, ecco gli spettacoli. All’interno della Mole, Ecco l’Uomo. Anno dopo anno, la coscienza di un monumento straordinario ha fatto presa in una città che ne ha intuito la potenza, rimandandone però il destino a un futuro indeterminato: Ancona ha iniziato ad abitare la Mole, ma sempre attendendo qualcosa di risolutivo. Nel frattempo, il mondo è cambiato. Una crisi economica, internet, una rivisitazione del concetto di spazio culturale, un nuovo principio di temporaneità, una nuova, in Italia, idea di sviluppare processi culturali contemporaneamente, e non necessariamente dopo, a quelli strutturali ed edilizi. Un concetto ancora giovane di cultura come forza produttiva (e propulsiva). Da questi cambiamenti epocali deriva il passaggio dal concetto di “spazio culturale” (ne abbiamo troppi) a quello di “sistema culturale” (ne abbiamo pochi), di sistema, cioè, capace di cambiare la percezione e il senso di uno spazio attraverso l’azione culturale.
Partiamo dalla funzione. Partiamo dal contenuto. Ancona ha questa possibilità, perché ospita entro i suoi confini un edificio di grande personalità architettonica. Uno spazio unico, elastico, aperto e centrifugo, che si proietta all’esterno proponendosi come sistema nazionale e internazionale, oltre la città cui è indissolubilmente legato. Il nostro compito è fare della Mole un sistema culturale capace di sviluppare la formazione, la produzione, la programmazione di cultura. Non un laboratorio, non un museo. Una “macchina da cultura”. Con Ecce Homo la macchina parte: le opere trasformano e rigenerano lo spazio, alla stessa maniera in cui noi trasformiamo, vivendoci, le nostre case. L’azione culturale determina quella edile, e non viceversa. La vitalità della materia artistica trasmette energia all’architettura e alle persone, producendo nuovi processi. La cultura dimostra a tutti di poter essere motore. Da “Il nostro compito” di Paolo Marasca, Ass. alla Cultura e al Turismo di Ancona.
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