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ZAM
BRAND IDENTITY
ISTITUTO POLIGRAFICO
E ZECCA DELLO STATO
ROMA,
2019
SELEZIONATO E PUBBLICATO SU:
AWDA AIAP WOMEN DESIGN AWARDS 2019
In collaborazione con:
Atelier(s) Alfonso Femia AF517,
Mauro e Chiara Mortaroli,
Videoworks group
Alla base della decisione di presentare due alternative per l’identità generativa del palazzo c’è stata una riflessione sulla sua duplice destinazione d’uso iniziale, ovvero la produzione di monete e banconote. Entrambe le identità sono sviluppate in maniera integrata per essere applicate a più livelli e contesti comunicativi.
Le due proposte, progettate per essere profondamente legate al senso del luogo, sono state sviluppate tramite lo stesso processo metodologico. Riportiamo entrambi i casi perché riteniamo siano ugualmente corretti e interessanti nella loro capacità di esprimere due linguaggi diversi seppur nati dalla stessa matrice progettuale.
CONCEPT - PROPOSTA 1
PROPOSTA SELEZIONATA
La ricerca è iniziata dall’analisi della simbologia appartenente al linguaggio delle banconote della Lira. È stato approfondito il concetto di filigrana inteso come lavorazione di sottili filamenti di metallo intrecciati. L’osservazione approfondita delle banconote ha portato ad individuare ed estrapolare le varie texture, che caratterizzano e differenziano le cartevalori. Successivamente le texture sono state inserite in una griglia modulare per uniformarle tra loro. La stessa gabbia è stata utilizzata nella creazione della tipografia del logotipo.
ZAM - ZECCA ARTE E MESTIERI
IL MARCHIO
Riprendendo la tecnica dell’acronimo, spesso utilizzata in ambito artistico e museale, è stato creato ZAM - Zecca, Arti e Mestieri. Questa proposta di naming parte dal ruolo dell’edificio al tempo della sua fondazione. Alla zecca, però, si affianca un immaginario nuovo, che è contenitore polifunzionale aperto sia alle arti sia ai mestieri intesi come patrimonio culturale fondamentale per la rivalutazione di questo luogo. Il marchio istituzionale è formato dall’elemento tipografico che diventa contenitore di texture che si differenziano per direzione, tipologia di linea e colore. Il marchio è formato dall’acronimo e dal payoff che è la spiegazione di esso e sta ad indicare le tre realtà che convivono insieme all’interno dell’edificio.
TEXTURE E COLORI
I seguenti colori e texture sono stati campionati sulla base degli elementi presenti all’interno delle banconote della Lira. In seguito, sono stati reinterpretati e vivacizzati in modo da contrastare con l’architettura classica del palazzo.
Partendo dal significato del payoff, i vari ambienti interni sono stati suddivisi in tre insiemi in base al loro significato e alla loro funzione. Ogni gruppo, viene rappresentato dalla sovrapposizione delle lettere di ZAM, dove è "accesa" soltanto la lettera che rappresenta tale gruppo che si occupano di attività di servizio.
SEGNALETICA
Gli elementi della segnaletica sono stati progettati su una gabbia formata dalla sovrapposizione della griglia di base con la texture ondulata.
L'ALLESTIMENTO
Il progetto di riqualificazione prevede la nascita di un polo culturale, unico nel suo genere, a vocazione museale, per custodire al meglio le risorse artistiche del patrimonio nazionale numismatico e la sezione di archeologia industriale. Ma sarà al contempo un luogo di formazione e promozione per i “mestieri d’arte”, più accogliente per la preziosa tradizione della Scuola dell’Arte della Medaglia, attiva nell’edificio sin dall’inaugurazione, nel 1911. La riqualificazione e il recupero dello storico edificio che ha ospitato la prima “Zecca d’Italia” diventa realtà grazie al progetto di valorizzazione presentato dal gruppo guidato dallo Studio Atelier(s) Alfonso Femia.
CONCEPT - PROPOSTA 2
PROPOSTA RESPINTA
La ricerca è iniziata dall’analisi della simbologia appartenente al linguaggio delle monete e delle medaglie, con lo scopo di determinare un denominatore comune utile ad avviare un processo propositivo. Lo studio delle monete ha portato ad individuare degli elementi astratti e altri più realistici. Il processo di definizione del sigillo è costituito dall’unione di un elemento astratto ed uno realistico, racchiusi all’interno di una circonferenza che sta a rappresentare la moneta/medaglia. Ogni componente è stata costruita su una gabbia modulare in modo da uniformare tutti i simboli.
EX CONIO IL MARCHIO
Il naming richiama il concetto di “vecchio conio”, inserendosi nell’immaginario di un luogo che muta forma e funzione, mantenendone però la memoria. Nella struttura del naming c’è la combinazione tra due aree semantiche importanti, tradotte in due termini ben precisi: la parola CONIO, per richiamare l’oggetto moneta e l’azione del coniare monete, e la parola EX utilizzata per indicare una condizione precedente a quella attuale. Il nome è accompagnato dal payoff “Fabbrica dell’arte e dei mestieri”, che a sua volta richiama il passato e il presente, aprendosi a numerose altre possibilità.
ALFABETO SIMBOLICO
Sulla base della griglia sono stati disegnati tutti gli elementi che contribuiscono alla creazione di un nuovo alfabeto simbolico. Gli elementi realistici dell’alfabeto sono disegnati in outline, mentre quelli astratti sono rappresentati da forme piene.
Ogni ambiente si dota di una sua identità, definita in base al processo sopra descritto, che utilizza gli elementi simbolici estrapolati dall’iconografia delle monete e rielabolati in base al significato e alla funzione dell’ambiente.
SEGNALETICA
Sulla base della stessa griglia su cui è stato progettato il marchio, sono state progettate anche le icone della segnaletica esterna ed interna.
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