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ZONA CONCE - PROGETTO IDENTITARIO
SISTEMA D’IDENTITÀ
CARIFAC ARTE
FABRIANO (AN)
2021
SELEZIONATO E PUBBLICATO SU:
ADI DESIGN INDEX 2022
Zona Conce di Fabriano è un polo culturale, luogo di incontro e condivisione animato dai grandi temi della cultura, dell’arte e del fare artigianale legato alla carta. Il progetto di recupero del complesso edilizio, realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, è giunto a compimento.
Esso sorge all’interno degli edifici delle ex concerie, che furono uno dei fulcri del fare della città di Fabriano e oggi ospita il laboratorio sulla carta, il museo Edgardo Mannucci-Quirino Ruggeri, alcuni spazi deputati alla formazione, le aree ristoro e bottega come luoghi di incontro e condivisione. La riapertura di questi spazi è occasione per tutti i cittadini di riscoprire ed ammirare un luogo oramai dimenticato.
L’IDENTITÀ
La matrice di senso dell’intera progettazione è stata determinata dal concetto di identità che, scomposto e collocato su asset differenti, costituisce la direzione verso l’obiettivo finale: la ricomposizione dell’identità del luogo. A partire da un’indagine storica, il gruppo di lavoro ha raccolto interviste e testimonianze e ha studiato casi studio coerenti con il progetto.
Le Conce di Fabriano esistevano nel Medioevo, già nel 1200 i monaci benedettini conciavano le pelli per farne la pergamena, sulla quale poi gli amanuensi dell’abbazia scrivevano i codici e i notai redigevano i vari atti del monastero. A migliorare le tecniche di produzione della carta fu uno dei proprietari delle conce fabrianesi, a cui gli storici attribuiscono anche il merito di aver introdotto la tecnica filigrana.
L’analisi sociale ha avuto l’obiettivo di fotografare la percezione delle persone che vivono il luogo e nel luogo. Utilizzare la metodologia dell’intervista, oltre a far emergere quei parametri essenziali all’elaborazione di un’identità in cui è possibile identificarsi, ha permesso al gruppo di lavoro di entrare in relazione con la comunità e stabilire un primo contatto diretto, fatto di suggestioni, emozioni e sensazioni.
Prendere in esame alcuni casi studio, analizzare l’identità di poli culturali multifunzione simili a quello a cui stavamo lavorando e le studiare le strategie di marketing e comunicazione adottate ha permesso di elaborare una strategia di comunicazione integrata, che oltre ad avere l’importante caratteristica di essere contemporanea ha saputo esprimere i valori e le peculiarità che animano questa importante iniziativa di rigenerazione urbana.
NAMING E PAYOFF
L’obiettivo è quello di restituire un’identità al luogo la scelta naturale è stata quella di tornare a chiamarlo con un nome che abita la quotidianità dei fabrianesi: ZonaConce. Una scelta che rimarca la forte connotazione di una ZONA ben precisa e riconoscibile, recuperando in chiave innovativa e restituendo in chiave contemporanea tutte le caratteristiche identitarie del luogo. Un nome parlante che esalta le caratterizzazioni e le connotazioni specifiche del quartiere delle Conce.
Il playoff "Le forme del fare" coniuga i concetti di Forma (linguistica, architettonica, geometrica, artistica, musicale) e Fare (gestualità dei mestieri, lavorazione delle pelli e della carta, artigianalità e luogo attivo).
MARCHIO E LOGOTIPO
La proposta di identità si focalizza sul principale elemento architettonico presente nelle facciate dell’edificio. La mascheratura in legno, utile a garantire un corretto e costante flusso d’aria nei piani dove un tempo venivano riposte le pelli per l’asciugatura, si trasforma in una griglia modulare, fondamentale per caratterizzare coerentemente tutti i segni grafici appartenenti alla nuova identità del polo culturale. Il marchio è il primo elemento ad essere disegnato mantenendo le proporzioni delle gabbia modulare.
Abbiamo scelto di lavorare sulle iniziali che compongono la parola ZonaConce, proprio per sottolineare questa duplice conformazione presente anche a livello architettonico. È interessante infatti notare alcuni piccoli dettagli riconducibili alla conformazione architettonica: lo spazio tra la “Z” e la “C” ricorda il vicolo tra i due edifici e le linee nette e leggermente spigolose sono un sottile rimando al disegno della planimetria delle vecchie concerie.
FORME BASE E TEXTURE
All’interno della gabbia modulare è stato possibile costruire un set di forme “base” utile alla progettazione di tutti gli elementi grafici necessari per la costruzione dell’intera identità. Questa tipologia di approccio permette la creazione di infinite combinazioni per generare pittogrammi, texture, elementi segnaletici e espositivi. Tutti gli elementi generati dalla combinazione di queste forme saranno percepiti come appartenenti tutti ad un unico sistema di comunicazione, perché riconducibili tutti alla stessa matrice progettuale.
La texture è il primo elemento grafico composto utilizzando il set di “forme base” precedentemente descritto. Il processo di produzione delle texture fa uso anch’esso della griglia, permettendo una continuità visiva rispetto agli elementi precedentemente creati.
MARCHIO GENERATIVO
Consci del fatto che nell’immaginario collettivo la parole “Conce” ha un maggior impatto nella percezione del luogo da parte della comunità, e che la parola “forme” (presente nel payoff) debba essere percepita anche da un punto di vista visivo, abbiamo scelto di caratterizzare maggiormente l’iniziale “C” sfruttando al massimo le capacità compositive della gabbia modulare.
L’output è un marchio dinamico capace di raccontare un luogo che dovrà essere dinamico e flessibile per saper accogliere tutte le varie forme della cultura contemporanea.
TIPOGRAFIA MODULARE
Per la tipografia primaria si è scelto di progettare un font custom per titolazioni. Il processo di produzione riprende le “forme base” e le articola sulla griglia modulare, per produrre tutte le lettere dell’alfabeto.
ALLESTIMENTO SEGNALETICO
E MULTIMEDIALE DEL POLO MUSEALE
Il sistema identitario è stato collaudato per poter essere veicolato sia attraverso strumenti di comunicazione online sia attraverso strumenti di comunicazione offline, soprattutto grazie alla componente generativa studiata per essere altamente leggibile su tutte le tipologie di strumenti di comunicazione e che permette quindi applicazioni funzionali sia a livello multimediale che segnaletico.
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